piccole-grandi storie di chi a hope music school ci è stato
Andare alla Hope è stata davvero un'esperienza unica, mi sono divertita tantissimo e sono stata molto bene, grazie ai professori che ci hanno insegnato tanto e grazie allo staff che si è reso sempre disponibile.
Posso dire che esibirci tutti i giorni, per tutto il giorno, mi ha dato più sicurezza nell'affrontare un pubblico (anche se piccolo), e più consapevolezza nello stare sul palco e come affrontarlo. Ho trovato anche molto interessante avere la possibilità di poter fare dei duetti anche con persone con cui non avevo mai avuto la possibilità di incontrarmi, quindi anche mettermi in gioco.
Ci vediamo l'anno prossimo al concorso ;-)
Micaela Ianiro, assegnataria di Borsa di Studio a "Orizzonti di Speranza" nel 2018.
Posso dire che esibirci tutti i giorni, per tutto il giorno, mi ha dato più sicurezza nell'affrontare un pubblico (anche se piccolo), e più consapevolezza nello stare sul palco e come affrontarlo. Ho trovato anche molto interessante avere la possibilità di poter fare dei duetti anche con persone con cui non avevo mai avuto la possibilità di incontrarmi, quindi anche mettermi in gioco.
Ci vediamo l'anno prossimo al concorso ;-)
Micaela Ianiro, assegnataria di Borsa di Studio a "Orizzonti di Speranza" nel 2018.
L'esperienza di Hope per me? Un insieme di emozioni fortissime, ho ancora il cuore in trambusto. Un'esperienza che fin quando non ci sei dentro, fin quando non la si prova, non si può descrivere. Hope è scuola, musica, condivisione, famiglia, calore, potrei trovare mille aggettivi, ma la parola che la descrive al meglio è proprio Hope, "speranza". Sono così felice di aver trovato un posto così, dove la professionalità e il rigore sono sullo stesso piano dell'umanità e del buon cuore. Una rarità nella nostra società. Sin dal primo giorno si vive questa esperienza in totale immersione, stacchi la spina da tutto, dai problemi a casa, dal lavoro, come se per un'intera settimana ti ritrovassi a vivere una seconda vita. Un po' come se si creasse una seconda famiglia, si condivide tutto: dai primi raggi del sole alla mattina, alla musica, alle riflessioni, alle lacrime di gioia, ai momenti di debolezza, fino ad arrivare al momento della buonanotte. Si creano legami con persone con cui non avresti mai pensato di legare, passano i giorni e quando questa esperienza svolge al termine, il tempo sembra che abbia cambiato il modo di scorrere, quella che praticamente può sembrare una settimana, a livello di vissuto sembra un mese, tutto assume un'altra forma. Così arriva il momento di andare a casa, si preparano i bagagli, sono più ricchi, pieni di musica, nuove amicizie e con il cuore un po' più leggero. Ancora a parlarne mi vengono gli occhi lucidi perchè le emozioni sono state veramente tante e le persone incontrate più che fondamentali. Dopo questa esperienza mi sento più viva, più ricca, più speranzosa. Più speranzosa di trovare altri posti così, dove ci siano più persone che DIMOSTRINO e non che si MOSTRINO. Meno mostri da palcoscenico e più persone con storie da raccontare, persone vere. Quindi Grazie di cuore.
Martina Frangione, assegnataria di Borsa di Studio a "Orizzonti di Speranza" nel 2017.
Hope. Una sola parola: speranza.
Ma dopo aver vissuto quest'esperienza per tre volte, posso affermare che è molto di più.
Hope è la possibilità di esibirsi, ma soprattutto di esporsi, senza aver paura di essere giudicati.
Hope è la libertà di dire quello che si pensa e si prova, di dirlo con le parole, di comunicarlo con la musica.
Hope è compagnia: una magia per cui dopo qualche giorno con persone mai viste prima, il rapporto instaurato
è già quello di amici di vecchia data che vorrebbero condividere tutto e non dividersi mai.
Hope è trovare persone preparate che sanno consigliarti, ognuna a modo loro, per poter migliorare e poterti esprimere al meglio, con la voce, con il corpo, con gli strumenti a tua disposizione.
Hope è musica, di quella bella, fatta insieme e condivisa.
Hope è un'esperienza che ti cambia la vita, che ti spinge a guardare al di là delle prime apparenze, al di là della melodia, per vedere l'armonia che sta sotto alle cose, l'accordo che sostiene il ritornello, le note che compongono l'accordo stesso e il loro valore singolo che si fa ancor più forte nell'insieme.
Hope è amicizia, è risate, è stare bene.
Hope è una casa, e ti fa diventare una casa: tu vivi dentro di lei e lei vive dentro di te, e anche quando vi allontanate, persiste un collegamento invisibile ma fondamentale che vi lega per sempre.
Hope è tanti, Hope è tanta, Hope è una sola.
Alice Benedetti, assegnataria di Borsa di Studio a "Orizzonti di Speranza" negli anni 2014, 2016, 2018.
Sette anni da allieva Hope hanno lasciato il segno. Ogni volta tornavo a casa, più ricca musicalmente e umanamente, e ogni volta mi trovavo di fronte al momento in cui ammettevo che mi sentivo un po' sola, che avevo bisogno di condividere questa esperienza con qualcuno di vicino, oltre che con i compagni con cui ho mantenuto i contatti e che sono sparsi in tutta Italia.
Dopo il sesto anno, l'idea: convincere il parroco ad organizzare un concorso che mettesse in palio una Borsa di Studio... detto, fatto!
Da allora sono trascorsi alcuni anni ed è stato bello rivivere le emozioni che ormai fanno parte di me anche attraverso gli occhi, i cuori e i racconti di quella che sta diventando la "seconda generazione Hope". Un'impresa in cui Hope non "mi" ha mai lasciata sola e anzi non "ci" ha mai lasciato soli: perché quella condivisione tanto bella e forte che avevo esperito a Hope è diventata anche la realtà di Orizzonti di Speranza, dal momento che diversi dei diplomati grazie alle nostre Borse di Studio hanno deciso di collaborare all'organizzazione del festival, creando nel tempo un vero e proprio staff.
Anche in questo c'è una bellezza speciale: perché se è vero che dal 2012 non frequento più Hope Music School, è altrettanto vero che "hoppini" si è per sempre!
Linda Spandri, allieva Hope dal 2005 al 2012 e referente Hope per "Orizzonti di Speranza".